Mappe Ideografiche per studiare e imparare più efficacemente

Come costruirle in soli 5 passaggi usando solo immagini, simboli e icone. Per dislessici e non solo.


Mappa Ideografica su Primo Levi


Come ho scritto in un post di qualche tempo fa le mappe sono un tesoro prezioso per l’apprendimento del dislessico. Infatti, costruire mappe concettuali o mentali è una delle strategie più efficaci per imparare e memorizzare concetti ed argomenti. Questo vale soprattutto a scuola in caso di dislessia e DSA, ma non solo. Metodi di studio e di organizzazione delle idee di questo tipo possono essere utili per chiunque e in molteplici ambiti della vita come quello universitario o lavorativo. 


Nel corso degli anni di studio passati accanto a mio fratello ho avuto modo di provare con lui diversi programmi ideati proprio per creare mappe per l’apprendimento. Solo per citarne alcuni ricordo Freemind, Cmap, SuperMappe o Popplet. Non tutti hanno dato i risultati che speravamo, ma ogni tentativo è stato comunque utile per capire di cosa realmente ci fosse bisogno per imparare e soprattutto per ricordare meglio e più a lungo gli argomenti. E’ noto come i DSA abbiano difficoltà con la memoria a breve termine. Dimenticano facilmente quello che studiano e spesso nella verifica del giorno seguente, nonostante l’impegno, sembra non abbiano mai aperto libro, con tutte le conseguenze del caso.

Per ovviare a questo ostacolo c’è bisogno di una strategia capace di scolpire direttamente le nozioni acquisite nella più efficiente memoria a lungo termine. In molti pensano che la tecnica migliore sia la ripetizione continua dei concetti, come quando c’è da imparare una poesia. Ma questo con i DSA non funziona proprio per la "debolezza" della loro memoria a breve termine. Costringerli a ripetere e ripetere non solo è inutile ma anche dannoso perché li grava di un’ulteriore fatica.

Ogni dislessico, come del resto ogni individuo, è diverso dall’altro. Ma seguendo mio fratello, leggendo e ascoltando altre storie di dislessia ho avuto la riprova di quanto già letto in diversi libri sul tema e cioè che i dislessici pensano per immagini. Quindi, per ovviare non solo alle difficoltà solite della lettura ma anche al “puoi portare le mappe ma non devi leggerle” di qualche insegnante poco preparato sui DSA, abbiamo deciso di cancellare totalmente frasi e parole dai fogli e di costruire discorsi sotto forma di mappa utilizzando le potenzialità di immagini, simboli, e segni. Sì, per certi versi è come fare un tuffo all’indietro nel tempo. Penso agli Egizi che con i loro celeberrimi geroglifici, fatti proprio di simboli e segni, scrivevano e comunicavano fra loro.


Geroglifici Egizi

È stata comunque la svolta. Grazie a questo metodo di studio mio fratello, già ad una prima occhiata, riusciva a richiamare ed esporre i concetti più facilmente, con molta meno fatica e a tenerli a mente anche a ditanza di vari mesi. Eravamo riusciti a trovare le chiavi in grado di aprire i cassetti della sua memoria.

Nella pratica abbiamo utilizzato forse il programma che avevamo più trascurato e cioè Power Point. Molto utilizzato in caso di presentazioni in ambito lavorativo o universitario si è rivelato utile anche per creare queste Mappe, che per caratteristiche, ho definito, Ideografiche. Power Point, presente spesso preinstallato nella maggior parte dei computer e scaricabile come APP anche sugli smartphone, ci ha dato la possibilità di giocare con le forme, i colori, di integrare immagini da internet e inserire anche la registrazione della voce o video da Youtube.

Per dare un’idea di come si possano costruire mappe di questo tipo anche in soli 5 passaggi vi porto in sintesi l’esempio realizzato da me e mio fratello sulla vita e le opere di Primo Levi.


1.       In primis c’è bisogno di apprendere. Leggere per un dislessico è difficile perciò ci si può aiutare con i programmi di sintesi vocale, con la voce di una persona che legge o meglio ancora sfruttare le caratteristiche divulgative di video e filmati. Nel caso di mio fratello leggevo io per lui i testi, ma un ruolo fondamentale lo ha avuto la visione proprio di video e filmati che gli hanno permesso di vivere direttamente quello che doveva studiare (I DSA apprendono più facilmente con l’esperienza). Il grosso del lavoro a quel punto era fatto;
2.       Dopo aver integrato le nozioni apprese dal testo a quelle dei filmati siamo, quindi, passati alla creazione della mappa. Di sicuro la parte più divertente del lavoro. E’ importante selezionare e inserire nella mappa i concetti chiave verificando man mano se è opportuno ampliarli o sintetizzarli;
3.       Scelti i punti chiave si passa ad abbinarli ad immagini che possono subito richiamare nella memoria una parola o un concetto da cui partire per un discorso completo. Non tutte le persone per recuperare un ricordo useranno la stessa immagine perché chiunque di noi ragiona in base alle sue conoscenze. È per questo che solitamente si consiglia di non usare mappe di altri ma di realizzarle autonomamente.
Nel caso di Primo Levi, una volta posta al centro del foglio la foto del protagonista (come nel caso di una mappa mentale) serviva inserire nella mappa i dati raccolti sulla sua vita, ad esempio che era nato a Torino nel 1919, che era Ebreo e che aveva lavorato come chimico e come scrittore. 




Sezione della Mappa Concettuale
 
Come potete vedere dall’immagine qui in alto, per ricordare questi dati mio fratello ha deciso di inserire in un primo riquadro La Mole Antonelliana a simboleggiare la città di nascita, uno stemma con il numero 19 per la data (i dislessici riescono con fatica a ricordare le date perciò lui ha voluto inserire alcuni numeri per riuscirci). In un secondo riquadro ha, invece, inserito una stella di David, un contenitore in vetro da esperimenti e un libro aperto con una penna sopra. Scegliere quei simboli gli dava la possibilità di ricordare all’istante che Primo Levi era Ebreo, chimico e scrittore. Ha poi continuato a lavorare in questa maniera per completare l’intera mappa;
4.       Buttata giù una sorta di bozza è passato a completarla prima graficamente giocando con i colori, le grandezze gli spazi e le sfumature, dettagli da non sottovalutare, e poi concettualmente con l’inserimento di collegamenti attinenti a quelle figure ma non inseriti direttamente nella mappa;
5.       Una volta soddisfatto della mappa creata siamo passati a valutarne l’efficacia esponendo quanto in essa contenuto e a ripetere e rivedere alcune parti se necessario.

Studiare in questo modo, grazie all’uso di sole Immagini per costruire le Mappe ha permesso a mio fratello di avere risultati migliori sia nell’esposizione delle nozioni apprese sia nella memorizzazione, il tutto con minore fatica e maggiore divertimento. Se oggi a distanza di moltissimo tempo da quando l’ha creata gli mostro questa mappa è in grado facilmente di ripeterla senza interruzioni, proprio perché tramite le figure che lui stesso ha scelto recupera le conoscenze che allora ha imparato. Un grande successo se penso alla grande fatica che ha fatto e che farebbe e agli scarsi risultati che ha ottenuto e che otterrebbe, come qualunque altro DSA, studiando com’è d’abitudine a scuola. Lui ha trovato la sua strada per imparare. C’è voluto tempo. E tempo, almeno inizialmente, ce ne vuole per creare queste mappe. Lo comprendo. Ma i risultati ottenuti e l’apprendimento acquisito ripagano da tutto il resto.

Spero che riportare questa mia esperienza con le Mappe Ideografiche realizzate con Power Point possa essere utile a molti.
Provate anche voi a realizzarle! Fatemi sapere com’è andata e inviatemi i vostri lavori se volete.
Se avete bisogno di chiedermi qualcosa in più sulla realizzazione delle mappe lasciate un commento qui sotto o contattatemi tramite
Facebook, Instagram, Twitter o Youtube

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Roberto M.

Fonte foto geroglifici: Pixabay.com

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Commenti

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