Il dislessico e la scelta della scuola superiore
C'è
chi ha già fatto la sua scelta, chi sta appena iniziando a programmare il suo
futuro, chi é dubbioso e pensa di tornare sui suoi passi, chi, invece, é
soddisfatto e si godrà l'estate per poi cominciare con entusiasmo la sua nuova
esperienza.
Puntualmente
nel corso dell'ultimo anno di scuola media per tutti gli alunni e peri loro
genitori arriva il momento di mettere tutto nero su bianco e di scegliere la
loro scuola futura.
Non
è affatto una scelta facile. Certo se le cose non dovessero andare come ci si
aspetta si potrà sempre cambiare. Resta, però, comunque il fatto che la
compilazione di quel modulo segnerà il futuro prossimo di ognuno di quei
ragazzi.
Per
gli alunni dislessici la questione si fa ancora più complicata. Memori delle
esperienze vissute nel corso degli anni scolastici passati sono molti i dubbi
che possono affliggere sia essi stessi che le loro famiglie: quale sarà la
scuola migliore? La più facile? La più adatta? La più preparata sui disturbi
specifici di apprendimento? Redigeranno un piano didattico personalizzato? Lo
rispetteranno? Permetteranno di utilizzare il pc e gli altri metodi
compensativi/dispensativi?
In
effetti se qualsiasi ragazzo può trovarsi smarrito di fronte alle svariate
scelte possibili, un ragazzo dislessico e i suoi genitori rischiano davvero di
brancolare nel buio. La paura di sbagliare, e molto spesso, di ritrovarsi a
rivivere situazioni passate poche gradevoli é tanta. Le scuole medie, di
solito, non sono di grande aiuto. I professori indirizzano i propri alunni
verso determinati istituti in base ai risultati scolastici.
Di frequente agli alunni dislessici é consigliato di orientarsi verso istituti professionali proprio come i loro compagni meno bravi a scuola, i cosiddetti "ultimi della classe". Quando questo accade non é altro che il sintomo della scarsa preparazione degli insegnanti riguardo la dislessia. Infatti se fossero stati adottati i giusti metodi anche il dislessico avrebbe potuto eccellere in campo scolastico e allora, a quel punto, gli sarebbe stato consigliato, senza esitazione, di continuare gli studi anche in un qualsiasi liceo. Inoltre, se, come per Legge, il PDP venisse rispettato anche questi ragazzi potrebbero frequentare, a mio modo di vedere, anche gli istituti superiori considerati più difficili.
Di frequente agli alunni dislessici é consigliato di orientarsi verso istituti professionali proprio come i loro compagni meno bravi a scuola, i cosiddetti "ultimi della classe". Quando questo accade non é altro che il sintomo della scarsa preparazione degli insegnanti riguardo la dislessia. Infatti se fossero stati adottati i giusti metodi anche il dislessico avrebbe potuto eccellere in campo scolastico e allora, a quel punto, gli sarebbe stato consigliato, senza esitazione, di continuare gli studi anche in un qualsiasi liceo. Inoltre, se, come per Legge, il PDP venisse rispettato anche questi ragazzi potrebbero frequentare, a mio modo di vedere, anche gli istituti superiori considerati più difficili.
Mi piace ricordare il caso di Giacomo Cutrera, autore del libro "Il demone bianco" dislessico laureato in Ingegneria Informatica. Non una delle Facoltà più semplici. Quello di Giacomo è un esempio da prendere in considerazione ogni volta che ci si trova di fronte a scelte di questo tipo.
Ora
mi piacerebbe che chi si ritrova a leggere questo articolo si fermi un attimo
in più per raccontare e condividere la propria scelta e le proprie esperienze
in merito o per chiedere o dare consigli. In questo modo è possibile essere di
aiuto a chi è alle prese in questo momento, o lo sarà a breve, con la scelta
delle scuole superiori in modo che possa scegliere con meno dubbi e maggiori
sicurezze.
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Roberto M.
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Salve da poco ho appreso che mio figlio e dislessico lui deve fare la terza media quindi di conseguenza tra poco deve scegliere quale scuola superiore frequentare mi piacerebbe che lui frequentasse il liceo linguistico solo che ho dei dubbi in caso loro non li accettano i farli fare il programma vorrei dei consigli da lei di come mi devo comportare e se come scuola va bene
RispondiEliminaCiao Monika. Sono convinto che i dislessici possano fare qualsiasi tipo di scuola. E' ovvio che un liceo può essere più impegnativo di un professionale. Ma con le giuste metodiche di apprendimento e insegnamento e soprattutto con la corretta applicazione del PDP da parte degli insegnanti anche i dislessici possono ambire al successo scolastico.
EliminaRoberto
se tute le scuole applicano correttamente il PDP e tutto più semplice per i ragazzi studiare. Invece le scuole fanno un po' quello che voglio
RispondiEliminaHai ragione purtroppo io però adesso sono stanca e dal prossimo anno mi impunteró a costo di passare giornate dal preside con neuropsichiatra psicologa e tutor
EliminaSalve, capisco perfettamente anch'io ho un ragazzo in prima superiore , elettricista.I prof mi dicono che non ha bisogno del PDP, perché il programma non è impegnativo, purtroppo sarà bocciato, il ragazzo si è sentito escluso e non capito. Alla fine dell'anno hanno deciso di preparare IL PDP, .CHE VERGOGNA.Mio figlio non vuole più andare a scuola.
EliminaI dislessici possono studiare quello che vogliono se tute le scuole applicano correttamente il PDP. e tutto più semplice per i ragazzi studiare oggi scuola fa a se fa un po' quello che vogliono e li mettono sempre in difficoltà
RispondiEliminaEsatto. Se tutte le scuole applicassero il PDP e gli insegnanti insegnassero a tutta la classe nel modo in cui impara il dislessico non ci sarebbero problemi e i dislessici potrebbero studiare quello che vogliono.
EliminaRoberto
Manca la preparazione
EliminaSono mamma di due bambine gemelle con disturbi DSA, frequentano la 4° elementare. Io sto cercando di fare il possibile per aiutarle ma la scuola non rispetta il pdp fatto. Le bimbe mi dicono che le fanno ripetere per prime e poi le rimproverano perché non hanno studiato, in matematica vogliono la calcolatrice ma loro hanno difficoltà a mettere i numeri in colonna, se portano un tema la maestra segna con la penna rossa tutti gli errori e spesso dice nob lo accetto lo devi rifare. Io sono veramente delusa e non so più cosa fare
RispondiEliminaCiao, la scuola è obbligata a rispettare il PDP secondo la Legge 170/2010. Ti consiglio di contattare la sezione AID a te più vicina: www.aiditalia.org
EliminaRoberto
ho un figlio dislessico all'ultimo anno delle superiori. dalla mia esperienza posso dire che è preferibile assecondare le doti dei figli e scegliere la scuola dove si possono esprimere al meglio e dove seguono i SDA e applicano il PDP. l'istituto tecnico può essere un modo per rimandare la scelta; infatti l'indirizzo definitivo avverrà al termine del biennio. Da tener presente che i ragazzi crescono e con il passaggio alle superiori interviene la coscienza, la volontà e l'eventuale impegno del ragazzo che, a fatica s'intende, inizierà a recuperare tanto da poter pensare, a conclusione delle superiori, all'università. le lingue sono molto problematiche per un DSA sopratutto l'inglese dove le differenze tra scritto e parlato sono enormi, anche se non è così per tutti.
RispondiEliminaho indicato il tecnico perché ci sono i laboratori dove si impara vedendo, toccando, ascoltando, facendo e, non meno importante, dopo è più facile trovare lavoro .....
RispondiEliminaBuona sera,sono mamma di un ragazzo di 13 anni Dsa ..direi seguito abbastanza bene dai professori delle medie..
RispondiEliminaMa che davanti alla scelta delle superiori ci hanno consigliato scuole medio facili..
Io conosco molto bene mio figlio,lui ha le idee chiare ma messe in dubbio...
Non abbiamo rinunciato anzi abbiamo scelto un' istituto dichiarato difficile per le sue 14 materie ..
Abbiamo fatto l' Open Day e mio figlio a fine giornata ...soddisfatto ha scelto, naturalmente io sarò sempre a suo fianco..e ho avuto modo di parlare con i suoi futuri professori che mi hanno tranquillizzata sul PDP e metodi compensativi.
Marta da Imperia
Buona sera, mia figlia dislessica, ha scelto di voler frequentare un corso di formazione professionale come cuoca. Abbiamo provato a farle cambiare idea noi genitori e l'insegnante di sostegno ma lei è determinata, entusiasta della scelta che ha fatto. Si è impegnata molto quest'anno spinta dal desiderio di concludere in fretta la scuola statale e iniziare un percorso che l'avvia al lavoro per cui è portata.... Alla fine l'abbiamo segnata al corso che ha scelto
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