Vivere la dislessia: quale la difficoltà più grande? I risultati del sondaggio


Tempo fa lanciavo on line il sondaggio "Vivere la dislessia: quale la difficoltà più grande?".

E' bene mettere subito in chiaro che questo sondaggio non aveva alcun valore statistico, in quanto le rilevazioni erano aperte a tutti e non si basavano su un campione elaborato scientificamente. Ha avuto, quindi, l'unico scopo di dare la possibilità a chi voleva di esprimersi su tale tematica e di farsi un'idea, attraverso i risultati, delle sensazioni di coloro che vivono quotidianamente con queste difficoltà.


Ad un anno di distanza, chiuso ormai il sondaggio, questi sono i risultati ottenuti:


  • complessivamente hanno votato 185 persone.
  • Di queste ben 76, il 41,08% del totale, pensano che la difficoltà più grande per chi vive la dislessia sia "l'ignoranza (relativa ai DSA) degli insegnanti e della scuola"; al secondo posto, con 33 preferenze, il 17,84%, la "disinformazione riguardante la dislessia e i DSA"; più distaccate, rispettivamente con 19 (10,27%), 17 (9,19%) e 16 (8,65%) voti, si sono classificate "l'atteggiamento dei dislessici", "il negazionismo verso i DSA" e "le difficoltà proprie della dislessia". Poche, invece, le preferenze per "la non applicazione della legge 170/2010" (9), "l'indifferenza" (7), "l'ignoranza (relativa ai DSA) dei genitori" (4), "l'ignoranza (relativa ai DSA) del personale sanitario" (4).


Ma cosa ci suggeriscono questi risultati?

Il dato più lampante, a mio avviso, è che solo 9 persone su 185, il 5% del totale, abbiano pensato che le difficoltà più grandi dei dislessici derivino dalla non applicazione della legge 170/2010. Questo dato può essere spiegato attraverso due opposte ipotesi: o la legge comincia ad essere applicata molto più che in passato, anche se le esperienze negative di molti alunni DSA lasciano pensare il contrario, o non tutti conoscono a fondo i propri diritti tanto che si sceglie di selezionare altre tipologie di risposte. E' evidente, però, come la prima delle due collida con la risposta che ha invece ottenuto più preferenze (l'ignoranza della scuola). Se, infatti, la legge fosse realmente applicata ovunque il merito andrebbe in primis alla scuola e agli insegnanti il che non spiegherebbe il negativo primato qui ottenuto. Quindi il dubbio che trapela confrontando questi specifici risultati è che probabilmente non sia solo la scuola a non conoscere appieno le norme in vigore ma anche molti tra i genitori. Ecco perché non stupisce affatto che al secondo posto si sia classificata proprio la "disinformazione riguardante dislessia e DSA", una scelta su cui sono, di certo, convenuti sia l'una che l'altra parte, ognuna, ovviamente, con le sue proprie motivazioni.
Riflettendo, poi, sulla prima (l'ignoranza della scuola) e sull'ultima
(l'ignoranza dei genitori) delle risposte scelte, ci si accorge che forse la gran parte dei votanti provenga dall'ambito familiare del dislessico, ossia genitori e familiari o anche dislessici stessi, e che il loro rapporto con la scuola e con gli insegnanti, resta, purtroppo, scarsamente collaborativo. Non di poco conto appare, inoltre, il sentore di un certo e pericoloso negazionismo verso i DSA e la non completa assoluzione della dislessia e del comportamento di alcuni dislessici che, a quanto pare, nel 10,27 % dei casi sembra essere di ostacolo ad ogni tentativo di aiuto. E' qui che con molta probabilità si sono addensate maggiormente le scelte di maestri e insegnanti e forse anche di qualche mamma o papà. In ultimo c'è da sottolineare la quasi totale fiducia nelle qualità del personale sanitario che solo nel 2% dei casi è stato considerato poco preparato riguardo i DSA.

E voi cosa ne pensate? Su quali scelte vi sareste orientati? Cosa vi dicono questi risultati? Quali soluzioni adottare e dove bisognerebbe intervenire per migliorare la situazione dei dislessici?

Roberto M.

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