Individuare i DSA nella Scuola dell'Infanzia? Ora si può con "DSAbordo"
«Ritengo che nella scuola dell’infanzia si dia troppo poco
spazio ai laboratori sulla lingua. Si fanno tantissime attività che va
benissimo fare[… ]però bisogna che ci sia anche uno spazio dedicato alla
competenza linguistica[…]tutto proposto attraverso il gioco[…] In questo modo
sarà anche più semplice individuare chi presenta qualche difficoltà[…]»
Attraverso
le parole del Prof. Giacomo Stella, stralcio di un’intervista di qualche anno fa, scorgiamo il ritratto della Scuola
dell’Infanzia italiana, una scuola giustamente concentrata sull’aspetto ludico,
creativo e psicomotorio dell’apprendimento
ma che spesso dimentica, sempre secondo il Prof.Stella, che «per i bambini c’è anche una lingua da
padroneggiare» perché «il linguaggio costituirà la pietra miliare su cui si
costruiscono gli apprendimenti scolastici».
In effetti il ruolo della Scuola dell’Infanzia nella costruzione di quello che sarà l’alunno di domani è di fondamentale importanza, soprattutto quando si fa riferimento ai possibili casi di bambini dislessici o con altri DSA. Infatti, secondo la Legge 170 del 2010 e il Decreto Ministeriale del 17/04/2013 spetta proprio alla “vecchia materna” adoperarsi per individuare casi sospetti di DSA attraverso la proposta di attività didattiche ed educative adatte a tale scopo.
Identificare precocemente un DSA, però, non è affatto facile. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento, si sa, si manifestano soltanto nella scuola primaria, quando il bambino è sottoposto all'apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo. Un segnale importante, come ripetuto già in altre occasioni, può essere un ritardo nell’acquisizione del linguaggio parlato, ma oltre la speranza che le insegnanti siano sempre più preparate e, quindi, più attente, la Scuola dell’Infanzia non sembra ancora avere gli strumenti adatti per svolgere appieno questa funzione.
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DSAbordo: copertina del Questionario Osservativo IPDA |
E’ proprio qui che si inserisce “DSAbordo” un progetto ideato da Elena Antonutti una giovane Graphic Designer e illustratrice per l’infanzia laureata in Design della Comunicazione Visiva all’Università IUAV di Venezia. La sua tesi di laurea magistrale dal titolo “DSAbordo: Laboratorio didattico per la prevenzione dei DSA” è stata insignita del premio “Miglior tesi di laurea 2016”.
Elena, si legge in un’intervista rilasciata a “Lateral Post”, ha deciso di mettere a disposizione dei DSA il suo talento e la sua professione per due motivi principali: il primo è dovuto alla sua “esigenza di aiutare chi ha bisogno di essere aiutato” e il secondo è legato più strettamente alla sua storia personale. Solo da pochi anni, infatti, ha scoperto la natura di quel suo disturbo del linguaggio che tanto ne aveva condizionato il rendimento scolastico, il rapporto con gli altri e con se stessa. «Se mi avessero sottoposto ad un piano didattico di prevenzione» dice «sicuramente avrei potuto risolvere precocemente il mio disturbo, vivendo una vita completamente diversa».
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Elena durante l'elaborazione del progetto |
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L'App DSAbordo per smartphone |
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Esempio di attività del laboratorio |
Non resta che fare ad Elena un grande in bocca al lupo per il suo lavoro e ringraziarla per aver creato "DSAbordo", un progetto di grande utilità per i bambini con DSA che speriamo possa essere adottato da tutte le Scuole dell’Infanzia italiane il più presto possibile.
Se volete sapere qualcosa in più su di lei ti invito a leggere l’Abstract della sua Tesi di Laurea, la sua Intervista a "Lateral Post" e a guardare le sue creazioni nel suo portfolio Behance.
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Roberto M.
Le foto presenti in questo articolo mi sono state fornite personalmente da Elena Antonutti che ringrazio.
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